Tra gli inestetismi per cui più spesso si richiede l’intervento del medico ci sono i “capillari” (teleangectasie) delle gambe.
Più che di un inestetismo si tratta in realtà di una vera e propria patologia a carico del circolo venoso degli arti inferiori che progressivamente non è più in grado di svolgere il proprio lavoro in modo efficiente.
Il circolo venoso si divide in SUPERFICIALE e PROFONDO, in comunicazione tra loro attraverso le vene comunicanti o perforanti. All’interno delle vene sono presenti valvole unidirezionali (“a nido di rondine”) che favoriscono, in condizioni normali, il deflusso del sangue in un unico senso verso l’alto e dal circolo superficiale, a minor pressione, verso il circolo profondo, a maggior pressione, e quindi in alto verso il cuore. (A)
Talora questo sistema per molteplici concause (tra cui familiarietà, abitudini alimentari, stili di vita, fumo ecc.) perde progressivamente la sua efficienza, con il sangue che più difficilmente defluisce verso l’alto fino ad arrivare talora a refluire in senso contrario attraverso le vene comunicanti verso il basso con aumento della pressione “a valle” sul circolo venoso superficiale. (B)
Ciò comporta la dilatazione dei vasi capillari, fino ad allora invisibili, che possono diventare sempre più grandi e tortuosi man mano che la pressione al loro interno aumenta per l’ostacolo al deflusso sanguigno verso i vasi di maggiori dimensioni.
Questa situazione patologica può limitarsi al solo inestetismo ma nella maggior parte dei casi provoca la comparsa di una sintomatologia vera e propria con edema (gonfiore) degli arti inferiori e dolore soprattutto nelle ore serali (dopo una normale giornata di lavoro in piedi o seduti) e nei periodi estivi per l’effetto dilatante sui vasi delle temperature più elevate.
Una delle tecniche più conosciute per l’eliminazione degli antiestetici capillari è la scleroterapia, effettuata mediante piccole iniezioni di sostanze chimiche sclerosanti che provocano la chiusura dei vasi trattati.
Nell’ottica di preservare il circolo venoso e di rigenerare i vasi dilatati senza provocarne la chiusura ed eliminando le possibili complicanze, è stata ideata la FLEBOTERAPIA che si distingue dalla scleroterapia tradizionale per il diverso tipo di sostanza iniettata con le differenze cliniche e procedurali sotto riportate.
Durante tutto il trattamento, eseguito solitamente con sedute settimanali, viene consigliato l’uso di calze elastiche progressive a compressione media (generalmente 70 den) al fine di sostenere il circolo venoso durante il processo rigenerante.
Scleroterapia |
Fleboterapia |
Azione obliterativa | Azione rigenerativa |
Azione molto infiammatoria | Azione poco infiammatoria |
Iniezione solo nei vasi chiaramente patologici, nelle vene cosiddette nutrici e nelle perforanti maggiori | Iniezione in tutti i vasi visibili anche con la transilluminazione |
Impossibilità di iniettare elevate quantità di soluzione | Possibilità di iniettare grandi quantità di soluzione |
Efficacia in relazione alla concentrazione della soluzione iniettata | Efficacia in relazione alla quantità di soluzione iniettata |
La soluzione non è spinta nei vasi sottostanti | La soluzione è spinta nei vasi sottostanti |
Azione bidimensionale e raramente tridimensionale | Azione tridimensionale |
Iniezione di quantità prefissate nelle teleangectasie | Iniezione nei vasi di quantità di soluzione in relazione alla pressione sullo stantuffo della siringa |
Non blocca l’evoluzione della malattia varicosa | Blocca l’evoluzione della malattia varicosa |
Presenza di pigmentazioni permanenti ed altre complicanze anche se correttamente eseguita | Assenza di pigmentazioni ed altre complicanze se correttamente eseguita |
La scleroterapia non rispetta l’integrità anatomica-funzionale del circolo | La fleboterapia rispetta e restaura il circolo superficiale e perforante |
La scleroterapia è considerata un complemento alla chirurgia ablativa | La fleboterapia è in grado di trattare qualsiasi tipo di patologia |
La scleroterapia è poco efficace | La fleboterapia è molto efficace |